Pet therapy cavalli a quali persone è consigliata

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È diffusa la convinzione tra la maggior parte delle persone che l’Ippoterapia sia indirizzata solo per le persone disabili che ne hanno bisogno per sostenersi e integrarsi.

Una percezione sbagliata e dannosa

Questa percezione non è solo imprecisa, ma anche dannosa, l’ippoterapia può essere utilizzata da qualsiasi individuo che cerchi sollievo da qualsiasi disturbo o stress.

Secondo Ippocrate, i cavalli possono fornire sollievo psicologico a molte persone affette da ansia e depressione, grazie alle loro capacità terapeutiche come sostituti o terapie integrative oltre alla psichiatria tradizionale.

I cavalli sono noti da secoli per essere in grado di fornire benefici per la salute fisica e mentale e sempre più terapisti stanno iniziando a incorporare l’ippoterapia nelle loro pratiche.

L’utilità dei cavalli nei trattamenti per disturbi psicologici

Come detto è sin dai tempi antichi che si sa che i cavalli possono essere utili nel trattamento dei disturbi psicologici.

Alla fine del 1800, Carl Jung suggerì che i cavalli fossero per raggiungere la guarigione emotiva e, più recentemente gli studi nel settore hanno avvalorato l’idea che l’ippoterapia costituisce veramente un trattamento molto efficace per una varietà di problemi di salute mentale. 

Nel 1960 Boris Levinson, uno psicologo, notò per casualità che un suo giovane paziente, affetto da autismo interagiva tranquillamente con i suoi cani, nacque così il movimento della pet therapy. 

Negli ultimi anni, la pet therapy cavalli, è diventata molto popolare e i risultati del suo utilizzo sono ben documentati.

Il metodo si basa sull’idea che gli animali possono fornire sollievo terapeutico agli esseri umani in vari modi.

È stato dimostrato che la terapia assistita dagli animali migliora l’ansia, la depressione, lo stress e il dolore nei pazienti.

La rinascita della terapia animale

La terapia animale, come sopra accennato, ha visto dunque una rinascita in popolarità come forma di trattamento per le varie condizioni di salute mentale.

Le forme di terapia animale sono molte, ma la terapia che utilizza l’equitazione è quella che è di gran lunga la più popolare, (purtroppo è anche se meno utilizzata per i costi di gestione e di mantenimento del cavallo).

La ragione di ciò è che i cavalli sono creature altamente intuitive ed empatiche, il che li rende candidati ideali per il trattamento di condizioni di salute mentale come ansia, depressione e PTSD. 

Attualmente, negli Stati Uniti l’ippoterapia viene persino applicata a un approccio terapeutico specializzato per la guarigione delle vittime di abusi emotivi.

La terapia si basa sulla premessa che molte donne che hanno subito abusi spesso soffrono di profonde ferite emotive che devono essere sanate prima che possano iniziare a guarire dalle loro ferite fisiche.

La ippoterapia, o pet therapy cavalli (terapia equina assistita) aiuta queste donne a comprendere e affrontare le radici del loro dolore emotivo, spesso lavorando insieme a un terapeuta che assiste durante le sedute con i cavalli.

Il cavallo è il terapeuta, infatti il cavallo, per il paziente, non è più un cavallo ma è tutto ciò che può rappresentare per l’utente.

Disagi psicologici

Per questa categoria di disturbi il “terapeuta…cavallo” può risultare un valido aiuto.

I disagi psicologici che si possono avvalere per essere curati della relazione con il cavallo sono:

  • l’esaurimento nervoso;
  • le più volte richiamate ansia e depressione;
  • molti disturbi sul comportamento alimentare;
  • i molteplici casi di scarsa autostima;
  • i rapporti e le relazioni con le altre persone e altre forme che vanno valutate attentamente perché latenti e non chiaramente manifeste e che non sono classificabili come tipologia di disabilità.

Sono comunque forme che limitano i rapporti e che rendono la qualità della vita di livello inferiore tanto da considerarla priva di interesse, ciò crea tanti problemi collaterali qualificabili come:

  • insonnia;
  • forte stress;
  • grande tristezza;
  • isolamento con abbandono delle relazioni sociali.

Pet therapy cavalli: l’importanza dell’ippoterapia

Anche in questi casi la ippoterapia ha dato frutti positivi in quanto il cavallo che è un animale sociale e ama stare con le persone risponde bene per coadiuvare le cure e le attenzioni messe in atto per fronteggiare questi aspetti di disagio.

La relazione con il cavallo è anche riferita all’attività manuale e alle pratiche che un paziente deve attuare per gestire l’animale, tali pratiche aiutano a dosare lo stress, migliora l’autostima e prende corpo una nuova consapevolezza di sé stessi unitamente al contatto con la natura.

Questo modo di procedere fa sì che l’attenzione del paziente venga dirottata sulle esigenze del cavallo, facendogli dimenticare le ossessioni e i ragionamenti cervellotici e disabilitanti, così da consentirgli dei momenti di vera tregua dai suoi problemi.

Conclusioni

Quindi il cavallo assume la veste di terapeuta ogni volta che funge da “diversivo”, cioè distrae il paziente dalle sue ossessioni con la sua tenerezza e il suo affetto senza richiedere nulla in cambio, non giudica e offre amicizia.

Nella ippoterapia è oltretutto impegnato tutto il fisico con movimenti e attenzioni, questa attività fisica indotta è positiva in quanto fornisce un rilevante contributo al rilascio di endorfine e dopamine che sono importanti per gli effetti benefici sull’umore delle persone unitamente alla serotonina e alla noradrenalina.

Non si può non concludere se non con il pensiero di due grandi psicoanalisti.

Freud credeva che il cavallo rappresentasse la manifestazione di un desiderio di libertà.

Per Jung il cavallo rappresentava la figura materna e femminile.

È attraverso il cavallo che possiamo esplorare le nostre emozioni e desideri.